Tra collezionismo e corsi di restauro
Un museo dell’automobile sempre nuovo, perché rinnova l’esposizione ogni sei mesi: a Romano d’Ezzelino, alle porte di Bassano del Grappa (VI), consigliamo una visita al Museo intitolato a Bonfanti-Vimar.
Luigi Bonfanti è stato un importante storico e ad oggi un riferimento nel restauro delle automobili, anche all’estero. In virtù di questo legame, il museo organizza anche corsi di restauro per veicoli d’epoca, unico spazio museale in Europa a promuovere questo tipo di iniziativa.
Figlio dell’architetto Francesco Bonfanti, Luigi nasce nel 1930 a Bassano del Grappa e venticinquenne entra in forze al servizio assistenza clienti Alfa Romeo. Cultore e proprietario di auto d’epoca quando ancora il collezionismo italiano era agli albori, trasforma presto il suo interesse in professione e comincia il suo primo restauro nel 1962 con una Lancia Lambda Torpedo del 1928. In pochi anni trasforma la concessionaria Alfa Romeo di Bassano, della quale era divenuto titolare, in un vero e proprio ritrovo per appassionati collezionisti che nel 1960 fondano il C.V.A.E. (Circolo Veneto Automoto d’Epoca), secondo in Italia dopo Roma.
Proprio alcuni tra i più rappresentativi soci del Circolo fondano nel 1991 il Museo dell’Automobile Bonfanti-Vimar, che per le continue proposte culturali si è aggiudicato il Trofeo di Miglior Museo Europeo della Motorizzazione nel 1999, 2000, 2001 e 2004 e 2007.
I circa 30/35.000 visitatori, che ogni anno frequentano il Bonfanti-Vimar, lo collocano fra i primi dieci musei del Veneto, consolidandolo come una realtà con valenza culturale, sociale, turistica ed economica per l’intera regione.
In primavera e autunno, il museo cambia totalmente i contenuti, proponendo ogni volta un tema diverso. Una formula espositiva unica ed originale, dinamica e versatile, in grado di andare incontro alle più svariate esigenze dei visitatori.
Il motto del Museo è “Il futuro è di chi ha una storia da raccontare”. E sono tante quelle racchiuse in questo edificio: storie di genialità, sapere tecnico, passione e creatività italiana per i motori. Il museo è capace di raccontare tutto questo, dando vita al sogno dei suoi fondatori: raccogliere le migliori quattro ruote per raccontare un’emozione.
Ripercorrendo l’epopea italiana dell’automobile ci si imbatte anche in una sala dedicata a Giannino Marzotto, già Presidente Onorario del Museo e vincitore della Mille Miglia 1950 e 1953 su Ferrari. La sua genialità è qui rappresentata da una vettura sport che voleva costruire per battere le Ferrari con le quali solitamente correva.